Lo aveva annunciato lo scorso luglio, lui stesso su Facebook, in un messaggio dove non mancava l’amara ironia che alludeva a un maledetto “segno zodiacale”. Sandro Bianda, a 85 anni, annunciava la sua ultima trasmissione radiofonica, al termine di un percorso importante, da pioniere radiotelevisivo nel Veneto partendo dalla storica RTR, Radio Televisione Regionale di Giorgio Pinton. La sua “Doccia scozzese” di Radio Gamma 5 era arrivata all’ultima puntata, e il perché Sandro, sempre stato molto chiaro anche nel manifestare le proprie idee, lo faceva capire chiaramente: era la vita al passo d’addio, e spiegava che pur essendo un combattente che già in passato aveva ricacciato indietro la “nera signora” come la chiama Vecchioni in Samarcanda, questa volta probabilmente non ci sarebbe stato il lieto fine. E aggiungeva che l’unica cosa che gli faceva paura, in questa situazione, è la sofferenza fisica, che speriamo gli sia stata evitata.
Sandro, già in vita, apparteneva alla categoria di chi nel Veneto aveva inventato le radiotelevisioni locali. Lui, Giorgio Pinton, Giancarlo Murer, adesso tutti passati alla storia, chi prima, chi dopo. Romano di origine, era da sempre padovano di adozione, ma la sua splendida voce, l’eloquio forbito ma altrettanto semplice da vero uomo di cultura, erano inconfondibili e gradevolissimi. Si è occupato a lungo di sport, ma ha sempre tenuto larghi i propri orizzonti, e per molti giornalisti arrivati dopo nel settore, è stato un vero maestro o comunque un esempio da seguire.
Per questo, siamo certi che verrà ricordato, anzi speriamo ci siano occasioni ufficiali per poterlo ricordare, per esempio l’istituzione di qualche premio a lui intitolato, e nel frattempo piangiamo un altro pezzo di quel periodo entusiastico ed importante che passa agli archivi.
Davide Camera
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