Beata innocenza. Un tizio, un aspirante radiofonico, ha avviato una petizione online perché in FM le emittenti possano avere solo una frequenza in ogni regione e perché ci sia un fondo per le nuove emittenti. Verrebbe da dire: certo, come no, auguri. Ma liquidarla così sarebbe troppo sprezzante, e occorre qualche parola di più. Una è che le prime avversarie di una regola di questo tipo sono proprio le poche emittenti locali rimaste. Anche le prime avevano più frequenze per fare un ponte radio usando un semplice sintonizzatore. I costi sono sempre stati tanti al di là della concessione: apparati, manutenzione, postazioni… mica è così semplice. Poi consideriamo che l’emittenza radiofonica non ha mai saputo fare lobby, e tuttora c’è chi tenta di rappresentare le emittenti non nazionali presso le istituzioni con scarso successo perché c’è da combattere l’atavica mentalità dei primi editori di radio, cioè “comunque io sono meglio di te”. La politica ovviamente chiede per queste categorie di avere possibilmente un interlocutore, un rappresentante. Se si disperde troppo la rappresentanza, non si viene neppure presi in considerazione. Quanto al fondo di sostegno… mi taccio. Piuttosto: hanno spiegato all’autore della petizione che la radio sta andando oltre la modulazione di frequenza, per quanto questa resista indefessamente? Va bene essere sognatori, ma ritengo ci sia un limite logico a tutto… e comunque immagino già la fine che farà questa petizione.
Davide Camera