Si chiama 4H – scaliamo il futuro, il progetto presentato a Este, nel Padovano sostenuto da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Obiettivo – spiega un comunicato – è quello di promuovere il benessere dei giovani nella fascia di età che va dagli 11 ai 14 anni e che coinvolgerà circa 100 alunni dell’Istituto Comprensivo Statale “G. Pascoli” di Este.
Promosso da Fondazione IREA Morini Pedrina in collaborazione con il Comune di Este, è uno dei sette progetti finanziati nel Triveneto (su un totale di 83 in tutta Italia) e si è aggiudicato un finanziamento pari a 395mila euro.
Le 4H sono le 4 parole chiave alla base del progetto – HUMAN, HUB, HOTSPOT, HELP – che identificano le altrettante “opportunità” che offriranno le differenti azioni che verranno attivate nel corso triennio 2019-2022. Come ricorda Lucia Mulato, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Este,“l’opportunità di essere (Human), di vivere insieme (Hub), di fare (Hotspot) e di comprendere (Help), sono i pilastri su cui si basa la proposta educativa 4H per i ragazzi dagli 11 ai 14 anni. 4H è un aiuto concreto per le famiglie con figli adolescenti, specialmente se in difficoltà. L’obiettivo è quello di creare azioni di contrasto alla povertà educativa sostenendo i genitori nel delicato compito dell’educazione. Istituzioni e agenzie educative hanno fatto rete per costruire proposte formative efficaci ed interessanti che si potranno protrarre nel tempo”.
Queste azioni coinvolgeranno direttamente sia i giovani, sia la comunità educante e gli adulti di riferimento: come sottolinea, infatti, Elena Littamè – direttore di Fondazione Irea e responsabile del progetto – “l’obiettivo non è solo quello di offrire ai ragazzi coinvolti opportunità formative efficaci, ma anche di potenziare la rete tra coloro che si occupano di loro (scuola, servizi sociali del Comune, realtà del Terzo Settore, enti pubblici e privati, parrocchia) per fare di questa rete una vera e propria start up orientata a creare e mantenere una comunità educante viva, che rimanga nel tempo come risorsa del territorio”.
“4h – Scaliamo il futuro – prosegue Elena Littamè – è una vera e propria sfida per tutto il territorio per approcciare in maniera differente l’educazione dei ragazzi in questa fascia di età complessa e per tutte le realtà e istituzioni partner che sono chiamate a mettere al servizio del progetto le proprie risorse e peculiarità”.
Questi gli altri partner coinvolti nel progetto: Comune di Baone, Coop. Sociale Oragiovane, Polo Museale del Veneto – Museo Nazionale Atestino, Fondazione Istituto per anziani S. Tecla, Patronato SS Redentore, Sesa Spa, Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali, Coop. YGES-IT.
Al centro del progetto sarà la Scuola Carducci di Este, dove sarà allestito, grazie all’intervento finanziato, lo spazio polivalente denominato HUB. Le attività proposte all’interno dei 4 differenti ambiti, si svolgeranno sia all’interno dell’Hub – che diventerà uno spazio di aggregazione e autogestione fruibile in orario extrascolastico – sia in maniera diffusa nella città di Este, per far conoscere ai ragazzi il loro territorio: una delle finalità del progetto è, infatti, anche quella di valorizzare la scuola e, più in generale, i luoghi di apprendimento.
Le prima azione che prenderà il via nel mese di febbraio sarà quella del doposcuola a cura della Cooperativa Oragiovane, mentre, giovedì 7 febbraio, in occasione della “Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo” tornerà a Este papà Gianpietro, per un doppio appuntamento organizzato in collaborazione con l’Associazione Ema Pesciolino Rosso in cui racconterà la propria storia e quella di suo figlio Emanuele. Nel corso della mattinata Papà Gianpietro incontrerà al Cinema Teatro Farinelli gli studenti delle classi seconde e terze della scuola secondaria di I grado “G. Pascoli”, mentre, alle 20.30 presso il Patronato SS. Redentore, si terrà l’incontro aperto al pubblico.
Le 4 H
HUMAN, HUB, HOTSPOT, HELP: sono le 4 h, le 4 lettere che costituiscono la scala contenuta nel logo del progetto simbolo immediato di crescita e opportunità, ma anche le 4 parole chiave alla base degli altrettanti interventi specifici che verranno attivati a partire da gennaio 2019.
HUMAN, formazione per le famiglie, la scuola, la comunità. Scegliendo di differenziare il termine “persona” da “individuo” si pone una forte attenzione ai giovani destinatari del progetto, attraverso azioni di formazione e informazione destinate agli adulti di riferimento per promuoverne la capacità di instaurare relazioni educative efficaci.
HUB, lo spazio polivalente di aggregazione e autogestione. Collocato presso i locali della Scuola Secondaria di Primo Grado Carducci nel centro di Este, è il luogo dove i giovani, in orario post scolastico, possono incontrarsi, conoscersi e vivere le opportunità del territorio, accompagnati da operatori ed enti specializzati.
HOTSPOT, laboratori diffusi nel territorio per valorizzare le potenzialità dei ragazzi. Una rete di laboratori diffusi per mettere in collegamento i giovani con le agenzie educative e gli enti del territorio – gli hotspot appunto – per contrastare la dispersione scolastica attraverso attività diversificate che valorizzano le potenzialità dei ragazzi.
HELP, attività di supporto per promuovere inclusione e partecipazione.Laboratori integrati artistico-espressivi per allievi con disabilità e disagio, attività di supporto rivolte a studenti con DSA e BES e percorsi di prevenzione del bullismo, per sostenere le fragilità e promuovere le relazioni d’aiuto valorizzando e promuovendo il supporto fra pari con la metodologia dell’apprendimento cooperativo.
Le azioni
Le attività proposte – che si svilupperanno per la durata complessiva del progetto pari a 3 anni – si svolgeranno dentro e fuori la scuola con un forte approccio inclusivo e l’attenzione a formare gli adulti di riferimento. Ogni famiglia e ogni partecipante potrà scegliere, orientato e sostenuto dagli adulti di riferimento, a quali attività partecipare.
Queste le attività che attivate nello spazio HUB della Scuola Carducci:
- Doposcuola a cura della Cooperativa Oragiovane
- Atelier digitali e Drum Circle a cura di Fondazione IREA
- Robotica a cura di CFP Manfredini
Questi, invece, gli HOTSPOT diffusi nel territorio:
- Sost.Art, laboratorio artistico a cura di Fondazione IREA
- Crescere al Museo, laboratorio di storia a cura del Museo Nazionale Atestino
- Orti Didattici, laboratorio di orticoltura, e Natura e Ambiente, laboratorio di ambiente e sostenibilità, a cura di Sesa
- L’Albero dei Talenti, laboratorio di teatro a cura di Fondazione S. Tecla
- Manfre-Chef, laboratorio di cucina a cura di CFP Manfredini
Le azioni inerenti l’ambito HELP prevedono, invece:
- Attività di prevenzione al bullismo e Supporto agli alunni con BES/DSA a cura della Parrocchia di S. Tecla
- Supporto agli alunni con disabilità a cura di Fondazione IREA
Per quanto riguarda l’area HUMAN, che coinvolge gli adulti di riferimento e la comunità educante, queste sono le tre tipologie di azioni attivate:
- Azioni di formazione per la comunità educante
- Incontri di formazione e informazione per la scuola e le famiglie
- Laboratori e gruppi per il confronto e la condivisione
Lo scenario nazionale
Con i Bambini è un ente senza scopo di lucro nato per attuare il programma delFondo per il contrasto della povertà educativa minorile, uno dei più importanti progetti collettivi delle Fondazioni di origine bancaria realizzato grazie a un intervento congiunto tra Acri, Governo e mondo del Terzo settore.
Quello della povertà educativa è un fenomeno drammatico e forse a lungo sottovalutato che tocca oltre 1 milione di bambini (1 minore su 10) nel nostro paese: i tempi della crisi e della recessione hanno, infatti, visto precipitare la spesa sociale in Italia e triplicare l’incidenza della povertà assoluta nelle famiglie con almeno 1 minore, che tra il 2005 e il 2014 è passata dal 2,8% all’8,5%.
Contrastare la povertà educativa creando un percorso comune tra le realtà preposte all’educazione, come la scuola, la famiglia, le organizzazioni del terzo settore e il privato sociale, è il principale strumento per permettere ai tanti ragazzi che vivono in condizioni di disagio di migliorare la propria vita.
Comunicato Stampa (grazie a Francesca Zanardo di Glass Studio)